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Ricordi e Testimonianze

Ricordi e Testimonianze

I ricordi

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L’idea di organizzare una manifestazione podistica non competitiva e comunque a carattere amatoriale nacque alla fine degli anni sessanta nel periodo in cui gli italiani stavano scoprendo la passione per le camminate all’aria aperta, in montagna e nei parchi cittadini.

I consigli di Renato Cepparo, poi fondatore della rivista VAI e della Federazione Italiana di Sport Popolari (FIASP), fornirono a Roberto Terenzio lo spunto per programmare un evento di questa dimensione. La prima edizione si svolse così l’8 settembre 1971, poco prima della Milano-Proserpio del 18 ottobre e della Stramilano del 14 marzo 1972 organizzate dallo stesso Renato Cepparo.

La Miglianico Tour fu il primo evento podistico in Abruzzo ed uno dei primissimi in Italia nel dopoguerra, non organizzato dalla FIDAL, su distanze superiori ai 15 km.

Da quel giorno sono state 49 le edizioni disputate.

Il circuito è di 9 km, con partenza e arrivo nella piazza principale, da ripetere due volte per un totale di 18 km. Si snoda tra salite, tratti pianeggianti e discese in una splendida cornice di verde.

Il percorso è rimasto invariato dal 1971.

Alla non competitiva si è affiancata una corsa competitiva che ha visto atleti di rilevanza nazionale ed internazionale correre a fianco degli amatori.

Tra gli amatori una menzione particolare a Giacomo Ferraioli che ha partecipato a tutte le edizioni finora svolte.

Per gli amatori è stato successivamente inserito in calendario anche un percorso di 9 km mentre nelle ultime edizioni la manifestazione si è svolta in notturna.

M.T. 1974 - Vinciguerra tra due atleti A

1974 - Il mitico Luciano Vinciguerra in tenuta da indiano ed a piedi scalzi tra due atleti del G.S. ADES: Maurizio Monaco e Giacomo Ferraioli

Gli atleti più titolati

 

Gli italiani Paolo Accaputo, Vito Basiliana, Severino BernardiniSalvatore BettiolFranco BoffiGiorgio Calcaterra, Camillo Campitelli, Alessandro Cervigni, Gianni DemadonnaAlberico Di Cecco, Antonio Erotavo, Mario Fattore, Alessio FaustiniOsvaldo Faustini, Venanzio Gennari, Giacomo Leone, Massimo Magnani, Marco Milani, Giuseppe Molteni, Orlando PizzolatoGianni Poli - i keniani Martin Lel, Andrew Masai, Philemon Kipkering, Nahashion Rugut Kipngetich, Rodgers Rop, Philip Sanga e Paul Tiongik - i marocchini Said Ermili e El Mostafa Nechchadi - il brasiliano Diamantino dos Santos - lo statunitense Ken Martin - il polacco Grzegorz Gajdus - lo sloveno Mirko Vindis.

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Record maschile: Philip Sanga con il tempo di 51’11” ottenuto nel 2006.

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Le atlete più titolate

 

Le italiane Maria Curatolo, Franca Fiacconi, Laura Giordano, Laura FogliAnna IncertiMarcella Mancini, Rita Marchisio, Emma Scaunich, Vincenza SicariDeborah Toniolo - l'algerina Souad Ait Salem - l’etiope Merima Demboba - la russa Tatiana Oussacheva.

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Record femminile: Souad Ait Salem con il tempo di 58’26”  ottenuto nel 2006.

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Dal 1993 al 2004, come corollario alla Miglianico Tour, Nicola Mincone organizzò una gara su un percorso cittadino di 10 km riservata ad atleti di livello internazionale che vide la partecipazione di Stefano Baldini, Severino Bernardini, Daniele Caimmi, Denis Curzi, Osvaldo Faustini, Danilo Goffi, Giacomo Leone, Vincenzo Modica, Francesco Panetta e tra gli stranieri dei keniani Martin Lel, Andrew Masai, Moses Tanui, Robert Kipkorir Kipchumba e del burundese Aloys Nizigama.

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In questo contesto non va dimenticato il coinvolgimento della popolazione miglianichese che si è riconosciuta nella corsa fin dalla prima edizione e ha fatto del Tour un motivo identitario, orgogliosa che attraverso questa manifestazione il nome di Miglianico fosse conosciuto in Italia e all’estero.

La qualità della corsa è sotto gli occhi di tutti.

Alcune testimonianze 

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Così ne sottolinea i valori il compianto Presidente dell'ADES Walter Sallustio nella brochure del 1973:

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In un momento in cui sembra imperare il disordine e la confusione è da noi giovani che deve venire la verità e la luce.

Cerchiamo di cambiare la torcia della contestazione con la fiaccola dello sport.

È in nome dello sport e di quanti ne avvertono i profondi valori umani, di fratellanza e di solidarietà che il Gruppo Sportivo ADES (Amici Dello Sport) di Miglianico organizza la 3^ edizione della corsa podistica denominata "Miglianico Tour" nella quale, per riconoscere il valore di quanto appena detto, è gradita la partecipazione di tutti.

Il nostro desiderio è quello che veri Campioni dell'Atletica si ritrovino per una giornata a camminare, marciare o correre insieme a gente che non ha mai gareggiato. Ciò per dimostrare che l'Atletica non è soltanto il simbolo della prestanza fisica, ma in essa si concentrano tutte quelle virtù che l'uomo sembra aver sepolto nell'angolo più remoto del suo animo.

L'umiltà, l'amicizia, la fede e l'amore per il prossimo sono valori che devono tornare a riempire il cuore dell'uomo. Solo così facendo si potrà avere quel mondo migliore che tutti invocano, che non è impossibile né lontano perché è dentro ognuno di noi.

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Il campione Salvatore Bettiol con il commerciante Luigi Scioli ed il medico Antonio Scioli nel 2000 (foto Cavuti)

Così commenta l'ex Presidente Provinciale del CONI Giuliano De Cesare nella brochure del 1989:

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È indicibile, perché non si può rappresentare, quanto ho letto negli occhi della gente di Miglianico. Gioia. Immensa gioia. La contentezza che fa brillare gli occhi. Non certo per la fatica dei contendenti, ma per quel messaggio colorato di tanti desideri che tra ville, case e contrade ognuno portava con sé per affidarlo agli altri. Un messaggio che solo il buon Dio sa mettere nei pensieri degli uomini: l'amore per il prossimo. Io non dimenticherò quei volti della gente di Miglianico. Quella gioia e quegli applausi!

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Così racconta il Presidente dell'ADES Nicola Mincone nella brochure del 2000:

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La Miglianico Tour compie i suoi primi trent'anni e vuole festeggiarli degnamente, recuperando e lanciando verso il futuro i valori che l'hanno fatta nascere e crescere. E' tempo di dare, di proporsi come riferimento nel quale l'amicizia e la solidarietà umana possano travalicare la giornata sportiva e farsi testimonianza concreta. Quest'anno ci mettiamo a disposizione dei bambini meno fortunati che, in ogni parte del mondo, non solo non possono godere della gioia di una giornata di sport e di allegria come quella della Miglianico Tour, ma non hanno pace, pane, né sogni per coniugare al presente o al futuro il verbo sperare. Ci mettiamo dunque al servizio dell'UNICEF e quest'anno il motto della nostra corsa sarà: "Corri per l'UNICEF. Ti applaudiranno i bambini di tutto il mondo". L'incasso delle iscrizioni sarà interamente devoluto all'UNICEF. Il futuro della nostra corsa d'agosto sarà dunque il ritorno più marcato alla partecipazione di massa, capace di rendere duraturo e sportivamente più significativo qualunque risultato venga conseguito dai vincitori di turno.

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2015 - La concorrente diversamente abile Roberta Pagliuca, nel 2014 presente anche al Triathlon Ironman 

(foto Fernando Di Clerico)

Così scrive il giornalista Maurizio Adezio sulla Presentazione del 2003:

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La vera forza  della Miglianico Tour sta sempre in quel frettoloso pestare sudato di tantissime  scarpette sull’asfalto delle nostre strade. E poi c’è soprattutto quello stare insieme che  va avanti, tra una coppa e una targa, fino a notte fonda, ben dopo le gare, quando non incalzano né i record né le classifiche ma si inseguono i profumi della pastasciutta, degli arrosticini, di cocomeri e meloni, del buon vino di Miglianico. A mezzanotte si chiude con una spaghettata “aglio,olio e peperoncino”, che ristora concorrenti ed organizzatori come nessun integratore, nessun massaggio, nessun riconoscimento possono fare. Ci si abbraccia, si intrecciano saluti. Si comincia ad aspettare la Miglianico Tour  del prossimo anno.

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Il Pasta Party

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Daniele Amicone "Il genio degli arrosticini" 

Così la ricorda il tecnico federale FIDAL ed ex atleta Mario De Benedictis in un suo blog del 2008:

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La Miglianico Tour non è la solita gara su strada di livello internazionale, gioia di manager e stakanovisti del 3'00"/km; i suoi trentotto anni di vita non sono passati invano. Qui a Miglianico si respira Cultura, quella dell'accoglienza innanzi tutto e del rispetto che è devozione nei confronti di chi corre, forte o più lentamente, non ha importanza. Posso testimoniare il lavoro certosino che c'è dietro la Miglianico Tour: l'organizzazione di uno stage sull'alimentazione e l'allenamento, durante la settimana che porta alla gara, condotto dal Dott. Luca Speciani e coordinato dall'infaticabile Arch. Fernando Di Clerico; l'amorevole e totale disponibilità di tutti gli abitanti del comprensorio miglianichese a sostenere l'evento nel modo più sorprendente e spontaneo (ristori estemporanei sul percorso d'allenamento, a base di frutta fresca e acqua preceduti da un invito a entrare in casa, per esempio!).

La Miglianico Tour è una classica del podismo, con un carisma che le appartiene già dalla prima edizione; Miglianico nasce già come classica, non è mai stata una "tapasciata" di paese. Neanche per un tapascione.

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Doccia rinfrescante lungo il percorso

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Volontari alla consegna pacchi dono. Al centro Nicola Mincone

Così la descrive l'ideatore Roberto Terenzio nel suo libro del 2010:

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I migliori atleti italiani del mezzofondo, del fondo e della maratona hanno calcato le strade di Miglianico; alcuni “azzurri” per anni ne hanno fatto una basilare tappa della loro preparazione verso i più ambiti traguardi europei, mondiali ed olimpici, ma soprattutto hanno corso fianco a fianco con persone che incontriamo tutti i giorni nel nostro percorso della vita, il professore e lo studente, l’impiegato e l’operaio, il medico e l’infermiere, in un’atmosfera di sana amicizia. Poi la “Corsa” è diventata internazionale ed è nel contesto multirazziale che sono stati raggiunti gli scopi per cui essa era nata: una corsa per la solidarietà, una corsa per la pace.

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1991 - Il marocchino Ech Cerqaoui, Bernardini ed il keniano Andrew Masai, rispettivamente 2°, 3° e 1°

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1993 - La russa Tatiana Oussacheva

Alcune cartoline propagandistiche della manifestazione

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La cartolina per la solidarietà UNICEF nel 2000

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La cartolina Corri la magia di un territorio nel 2008

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La cartolina CORRERE PER AMORE nel 2005

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La cartolina pro ricostruzione de L'AQUILA nel 2009

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